L'opera è un olio su tela firmato in alto a destra Armando de Stefano e datato 1980.
Il quadro mostra una figura femminile di spalle vestita di rosso, accanto a un uomo dai capelli rossi che guarda dritto lo spettatore. Lo sfondo rosso accesso, poi ripreso dalla veste della donna e dai capelli dell'uomo sono indici del forte simbolismo che pervade la scena.
L'impostazione delle figure, e in particolare dell'uomo che gira il volto per guardare dritto negli occhi lo spettatore, è tipica dell'artista.
Armando de Stefano (Napoli, 27 novembre 1926 – Napoli, 16 marzo 2021) all'età di 15 anni si iscrive all’Accademia di Belle Arti, dove avrà come maestro l’artista Emilio Notte, dal quale negli anni si distaccherà a causa di un diverbio. Nel 1947 con altri sei pittori napoletani fodnò "Gruppo Sud", espressione dell'adesione a una pittura realistico-sociale. Tra la seconda metà degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta s'inserisce nell’ambito dell’espressionismo materico, aprendosi così a un linguaggio che fonde insieme figurazione e astrazione.
Dal 1962 è ritornato alla figurazione. Sono nati i cosiddetti "grandi cicli" che, dall'Inquisizione a Masaniello, dalla Rivoluzione napoletana del '99 al Profeta, lo hanno impegnato fino alla fine dei suoi giorni.
Dal 1950 al 1992 ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Napoli; dal 1950 al 1956 ha partecipato alla Biennale di Venezia, e nel 1961 è tra gli artisti del Padiglione Italiano. Nel 1951, nel 1955, nel 1960 e nel 1986 partecipa inoltre alla Quadriennale d’Arte di Roma. Nel 1963-64 espone alla mostra Peintures italiennes d'aujourd'hui, organizzata in medio oriente e in nordafrica. Nel 1994 De Stefano è chiamato a decorare il soffitto del Rettorato dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ritraendo il sovrano che dà il nome all’università partenopea. Le opere di Armando De Stefano si trovano al Museo di Capodimonte a Napoli, al Museo di Chieti, al Museo in Palazzo dove, nel 1994, decora il soffitto del Rettorato dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ritraendo il sovrano che dà il nome all’università partenopea d’Avalos a Vasto, al Museo Puskin di Mosca, nella collezione Ernst Kahn a New York, alla fondazione Marschall Field di Chicago e nella collezione del Museo di Durazzo in Albania.
E' tutt'ora in corso una mostra che si protrarrà fino al 19 settembre 2022 presso il MADRE (Via Settembrini 19- Napoli) intotolata ‘Nullus die sine linea‘ e curata da Olga Scotto di Vettimo.
L'opera qui presentata è manifestazione del periodo di piena maturità artistica del pittore, quando, nel pieno delle attività espositive, esprime con forza e determinazione il proprio sentimento artistico.
Il dipinto misura 68, 5 x 78 cm con cornice.
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