L’opera è un dipinto a olio su tavola e raffigura Dante nel proprio studiolo. L’artista ha ripreso l’iconografia classica dell’umanista raccolto nel proprio studio, seduto su di una savonarola e intento a scrivere con penna piuma su di un tavolo con gambe ritorte. E’ una iconografia antica, si pensi per esempio alla raffigurazione di Petrarca a Padova nella sala dei Giganti o a San Girolamo di Antonello da Messina, ma l’artista rovigotto ha saputo reinterpretare il modello antico, presentando l’umanista in veste moderna. La pennellata liquida, che delinea la figura, ma non ne descrive i particolari, esprime il sentimento novecentesco verso il grande letterato: una figura antica, lontana nel tempo, ma che offre uno sguardo critico puntuale sull’epoca contemporanea.
Il dipinto è firmato in basso a destra Pozzato Paride.
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