La scena cattura la donna in un momento di leggero distacco, con il suo profilo voltato verso destra, forse distratta da qualcosa che ha attirato la sua attenzione. Questo atteggiamento non solo aggiunge dinamicità all'opera, ma offre anche uno sguardo più intimo sulla vita quotidiana della figura ritratta.
Lo sguardo laterale della donna rivela il suo viso in ombra, ma la luce suggerisce lineamenti delicati e caratteristici. Ciò che colpisce maggiormente nel bozzetto sono gli elementi distintivi che caratterizzano la sua figura. L'orecchino di perla, luminoso e prezioso, risalta sullo sfondo dell'ombra, catturando l'attenzione e aggiungendo un tocco di eleganza al suo abbigliamento.
Al collo della donna, un foulard rosso avvolto con grazia aggiunge un accento di colore vivace alla scena. Il rosso, vibrante e contrastante, crea un punto focale, sottolineando l'importanza di questo elemento nel contesto dell'intera composizione.
Figlio di Francesco Luigi e Rosa Della Savia, Luigi Nono nacque a Fusina nel 1850, all'epoca una località di Gambarare, oggi facente parte del comune di Venezia. La sua famiglia si trasferì a Sacile poco dopo la sua nascita, e qui trascorse la sua infanzia.
Nonostante iniziasse gli studi tecnici a Treviso, la sua inclinazione precoce per il disegno portò il padre a iscriverlo nel 1865 all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di Pompeo Marino Molmenti. A soli vent'anni, Nono tornò nella campagna friulana di Polcenigo, iniziando a perfezionare il suo stile pittorico concentrandosi sulla pittura paesaggistica. Opere come "Sull'Avemaria", "Le Sorgenti del Gorgazzo", "Ritorno dai campi" e "Verso sera" testimoniano questa fase iniziale della sua carriera.
Successivamente, Nono tornò alla pittura di genere, focalizzandosi su scene della vita quotidiana che avrebbero caratterizzato gran parte della sua produzione artistica. Mentre il suo contemporaneo Giacomo Favretto si concentrava sugli aspetti più solari e mondani della Venezia del suo tempo, Luigi Nono si distinse per la rappresentazione di scene drammatiche. "Abbandonati" fu uno dei dipinti esposti alla 5ª Esposizione internazionale d'arte di Venezia, ritraendo una madre senza casa con un bambino che dorme sotto un portale della chiesa. In seguito, Nono affrontò temi ancor più intensi, dipingendo anche il funerale di un bambino, consolidando così la sua reputazione come artista capace di esplorare la profondità delle esperienze umane attraverso la sua opera pittorica.
Partecipò a tutte le edizioni della Biennale di Venezia e nel 1901 organizzò una significativa mostra personale durante l'evento. Nel 1880, espose opere come "La caccia ai grilli" e "Il fruttivendolo" a Torino, mentre nel 1881 presentò "La morte del pulcino" a Milano.
Luigi Nono condivise la sua esperienza insegnando pittura presso le Accademie di Belle Arti di Venezia a partire dal 1899 e successivamente anche a Bologna.
Dopo la morte del padre, visse a Venezia, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita fino alla fine della Prima guerra mondiale. Il suo decesso avvenne alcuni anni prima della nascita del nipote Luigi, il celebre compositore. La sua presenza costante alla Biennale di Venezia e la sua attività artistica diffusa in importanti città italiane testimoniano la sua dedizione alla pittura e la sua influenza nel contesto artistico dell'epoca.
L’opera misura 20,5 cm H, 14 cm L senza cornice e 40 cm H, 33,5 cm L con cornice.
Per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi. Telefono o Whatsapp 349.7714423. Posso mandare ulteriori fotografie ed un breve video che aiuterà a meglio comprendere le caratteristiche.
Per leggere le mie recensioni: CLICCA QUI