Certificato di autenticità.
Paul Leduc (La Louvière 1876- Schaerbeek 1943)
" Le canal Dijver à Bruges »
olio su tela (cm 60 x 78)
firmato e datato in basso a destra : Paul Leduc 1903
Pittore di paesaggi e di vedute cittadine, si formò all'Accademia di Mons sotto la direzione di A. Bourlard (1891-1896) .
All'Istituto Superiore di Anversa, ebbe come maestro il noto pittore
A. Baertsoen che gli insegnò l'arte dell'impasto materico.
Paul Leduc, nato sotto il cielo basso e grigio del Hainaut industriale, divenne poi "le chantre inspiré du soleil" come lo definì Arthur De Rudder.
Pittore solare ed appassionato, amava la vita e seppe trasporre con grande entusiasmo la sua gioia di vivere sulle sue tele.
Lavorò in Belgio e in Olanda ma soprattutto nel sud della Francia e in Italia, affascinato dalla luce del sole di questi luoghi.
Paul Leduc, considerato uno dei maestri più importanti della Scuola belga, fu ampiamente lodato dalla critica : Arthur De Rudder, Lucien Solvay, Louis Piérard, Charles Bernard, M. Sulzberger, Gustave Van Zype, Jules Potvin ,
L. Despreschin , Richard Dupierreux e molti altri critici d'arte sottolinearono con grande enfasi la sua stupefacente abilità e l'eccezionale bellezza dei suoi quadri.
Arthur De Rudder scrisse nella rivista:
« Savoir et Beauté »:
« Il étudie avec soin la construction des édifices qu'il veut reproduire; il en rend avec minutie les moindres détails. Un architecte peut s'étonner de constater que rien n'y manque et que par la disposition adroite des taches de couleur , les colonnes, les entablements, les chapiteaux et les frises s'inscrivent à leur place précise , dans une réalité absolue."
Richard Dupierreux scrisse:
" Le métier de Paul Leduc est truculent. Il se sert d'une pâte abondante et grasse et ne néglige aucun des accidents de la couleur. De petites touches, fines et joyeuses , se juxtaposent dans ses tableaux , de façon à recomposer sur la rétine tout le prisme de la lumière décomposée... Impressionniste , il l'est à tout instant!..."
"Le Soir" 27 novembre 1936.
Una vibrante e strana atmosfera caratterizza le sue vedute descritte con precisione e tuttavia estremamente spontanee, il suo particolare modo di tradurre la fuggitiva luminosità delle ombre è inconfondibile , la sua sensibilità nell' osservare la natura per coglierne la sua segreta poesia è rara, la sua capacità di dipingere i paesaggi scomponendone tutte le sfumature della luce regala ogni volta all'osservatore un'intensa emozione.
Leduc partecipò a numerose esposizioni internazionali :
All’Esposizione Universale ed Internazionale di Gand del 1913 espose due dipinti : « Matin ardennais » e « Le petit port ».
All’Esposizione Generale delle Belle Arti di Bruxelles del 1914 espose : « Rotterdam » e « Quai ensoleillé à Dordrecht ».
Alla XIVa Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia del 1924 espose : « Vecchio ponte a Sospel » e « Tartana ».
Leduc ebbe un grande successo a livello internazionale.
Si possono ammirare le sue opere al Museo Nazionale di Buenos Aires , al Museo di Arte Moderna di Rio de Janeiro, al Museo di Francoforte, al Museo delle Belle Arti di Bruxelles, al Museo di Mons, al Museo di Charlier, al Museo d'Ixelles, alla sede del governo del Brabant e a quella del Hainaut, nelle collezioni comunali di Charleroi , di Schaerbeek,...
Bibliografia :
Patrick et Viviane Berko - Stéphane Rey
"Paul Leduc 1876-1943"
Collection Berko
Serge Goyens de Heusch
"L'impressionisme et le fauvisme en Belgique"
Fonds Mercator Albin Michel (pp. 296,297.)
E.Bénézit
« Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs »
Ed.Grund vol.6 ( p.528 )
Paul Piron
« PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »
Ed. Art in Belgium (p.44)
Andrée Dessert -Corvol
« ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique »
(p.273-274)
Stato di conservazione : 0ttimo