L’anonimo autore di questo dipinto ha saputo regalarci l’atmosfera Retrò ed il “sapore” delle antiche case romagnole ed in particolare quello che, in Romagna, è considerato il vero "cuore della casa", la cucina.
L'artista ci fa entrare in un ambiente d'altri tempi, oggi ormai perduto, coinvolgendoci nella vita quotidiana dell’ “azdora”. L’azdora era la regina del focolare domestico e della cucina. In questo quadro si vedono i suoi abituali strumenti di lavoro, il paiolo all’interno del camino con accanto, sul muro, la saliera in legno e appeso ad un chiodo il “burazzo” (strofinaccio da cucina). Sotto la finestra la “mastela” (il mastello ove si faceva il bucato), accanto vediamo la credenza con sopra la piattaia e, più in alto, una serie di piatti e contenitori in coccio e peltro per le occasioni speciali.
Lo scorcio, illuminato dalla luce del giorno, probabilmente era l’ingresso della casa rurale dove ci si toglievano gli indumenti del lavoro e li si appoggiava sulla panca, ci si “riordinava“ davanti allo specchio, prima di entrare in cucina.
Olio su tela entro vecchia cornice lignea.
Misure con cornice: altezza cm. 61 - larghezza cm. 76
Romagna : fine del XIX secolo
Prezzo: € 1.350,00
Significato di:
“Azdora”
L’azdora, nel dialetto romagnolo, significa “colei che regge la casa”, “reggitrice”, moglie del padrone di casa l’”azdòr”. Operosa ed instancabile a lei era dato il compito di “mandare avanti la casa” e la famiglia composta da numerose persone. Spesso si occupava degli animali da cortile che poi portava al mercato e, con il ricavato, comprava ciò che serviva in casa. Era lei che preparava il cibo per tutti, con l’aiuto di altre donne di casa, in genere più giovani, che però erano sempre sotto il suo instancabile controllo. La mattina tirava a mano la sfoglia (da cui deriva il nome “sfogline”) con il suo “ sciaddur” (il matterello o mattarello) per preparare la pasta giornaliera e tutte quelle tipiche pietanze romagnole che gli uomini, tornati dal lavoro dei campi, mangiavano con gusto. Durante le feste preparava i “mangiari” sopraffini per allietare grandi e piccini!