Anonimo. Lombardia, XVII secolo.
Allegoria della Purezza
Sanguigna
misure: mm 140 x 134
Attraverso uno scorcio ardito dal basso verso l'alto una donna a seno scoperto avvolta in un ampio abito drappeggiato siede su una rigonfia nuvola. Lo scorcio farebbe pensare a uno studio per una decorazione di un soffitto. La donna con la destra accarezza una colomba, mentre nella sinistra alzata verso il cielo stringe un frutto (?), un cuore (?). Ha lo sguardo rivolto verso l'alto e tra i capelli spighe di grano intrecciate. Potrebbe trattarsi di un'allegoria della Purezza o dell'Innocenza. La colomba bianca è simbolo di purezza, potrebbero esserlo i seni scoperti - così l'Innocenza nell'affresco di Raffaello nella Sala di Costantino in Vaticano. Il segno è delicatissimo, quasi evanescente, eppure complesso, ricco di giochi luministici che accentuano le zone in ombra.
Questo modo di comporre le figure con una rete complessa di brevi e leggeri tocchi riporta al linguaggio dei maestri lombardi a cavallo della seconda metà del XVII secolo. In particolare le prove grafiche dei fratelli Carlo Francesco (Milano 1609 - 1662) e Giuseppe Nuvolone (Milano 1619-1703) si prestano a un confronto con il nostro disegno. Segnaliamo come esempi due disegni, uno conservato presso la Pinacoteca Ambrosiana e uno presso il Museo Poldi Pezzoli. Non ci sembra tuttavia di riconoscere la mano di nessuno nello specifico perciò optiamo per presentare il disegno come opera di un autore orbitante nella loro bottega.
Carta vergellata color avorio con frammento di filigrana "stelle entro scudo".