Olio su tela di dimensioni 100 x 70 cm, firmato e datato D'Albuzzi fecit 1846 in basso a sinistra.

L’opera è accompagnata da un expertise che ne certifica l’attribuzione iconografica e riporta ulteriori informazioni sull’autore, che sembra essere un membro della nobile famiglia lombarda, con ramificazioni a Milano e Varese, di Francesco Antonio Albuzzi, che nel 1776 scrisse un manoscritto intitolato “Memorie per servir alla storia d’e’ pittori, scultori e architetti milanesi.”

La storia di Beatrice Cenci è una storia di violenza, di ingiustizia e di tradimenti, ma racconta il coraggio di una giovane donna vissuta nella Roma di Clemente VIII, lo stesso papa che la condannerà a morte consegnando alla storia il suo eterno ricordo. 

Beatrice Cenci, figlia del nobile Francesco Cenci, organizzò insieme ai fratelli e alla matrigna l'assassinio del padre per proteggere la sua stessa virtù dalle sue avances incestuose. Dopo aver simulato il suicidio del genitore, il delitto venne scoperto in seguito alla delazione di un domestico pentito. Papa Clemente VIII ordinò l’arresto dei Cenci e dopo un drammatico processo Beatrice, Lucrezia, Giacomo e Bernardo Cenci furono condannati a morte: le prime due furono decapitate e Giacomo colpito da mazzate e squartato davanti a Castel Sant’Angelo l’11 settembre 1599. Solo Bernardo Cenci fu risparmiato, commutando la condanna in 18 anni di servizio forzato sulle navi pontificie.

In quest'opera è rappresentata rinchiusa nelle carceri di Castel Sant’Angelo. Sullo sfondo appare la sagoma dell’Isola Tiberina col caratteristico campanile romanico della chiesa di San Bartolomeo all’Isola, mentre il volto di lei rivela la tenacia con la quale Beatrice resistette agli interrogatori e alle torture.

L’opera misura 100 cm di altezza, 70 cm di larghezza.

Per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi anche tramite telefono o Whatsapp al 349.7714423. Posso mandare ulteriori fotografie ed un breve video che aiuterà a meglio comprendere le caratteristiche.

Leggi le mie recensioni,   CLICCA QUI

www.faustinimarcoantichita.it