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Scheda articolo 355373
Autore : Ruggero Panerai (1862-1923)
Ruggero Panerai (1862-1923) - Cavallo al pascolo 
Epoca : Seconda metà dell'Ottocento

RUGGERO PANERAI 
(Firenze, 19 marzo 1862 – Parigi, 27 ottobre 1923)

Cavallo al pascolo

Olio su tela in cornice dorata
Firmato in basso a sinistra
Dimensioni tela 100x70 cm (116x86 cm inclusa la cornice)

Ruggero Panerai nacque a Firenze il 13 marzo 1862. Fu impiegato come falegname fino ai quindici anni per poi fare studi all'Accademia di belle arti di Firenze, che frequentò dal 1877 al 1881. Ebbe come maestro Giovanni Fattori che lo introdusse alla pittura naturalistica di paesaggi della Maremma toscana e lo considerò tra i suoi allievi più meritevoli.

Gli insegnamenti di Fattori furono determinanti nell’orientare il giovane artista, che del maestro adottò i temi e la tecnica pittorica, aggiornandoli con il naturalismo fiorito in Toscana attraverso l’esempio di Luigi e Francesco Gioli, dei Tommasi e di Egisto Ferroni.

Nel 1883 espose alla Promotrice di Firenze, il suo impressionismo si ispirava ai lavori di Guido Carocci. La Sua pittura risente inoltre dello sguardo borghese e mondano di Giuseppe De Nittis e della maniera di Vittorio Matteo Corcos che da alcuni anni viveva a Parigi ma che  tornava a Livorno di tanto in tanto. Utile per un contatto con la cultura parigina poteva essere stata, per Panerai, anche la vicinanza con Francesco e Luigi Gioli, recatisi nel 1878 nella capitale francese, dove avevano frequentato Federico Zandomeneghi.

Panerai fu attratto anche dalla tematica militare. I soggetti militari sono infatti tra i più praticati e amati dall’artista, che li declina in numerose varianti, per lo più prive di pathos, bensì aderenti a un’immagine quieta.

Nel 1887 il suo dipinto "Il Guado", presentato a Venezia, venne scelto per essere destinato alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma, ma entrò invece nella Galleria "Pisani". Nello stesso anno espose a Genova, Firenze e Milano, dove vinse il Premio Fumagalli con "Il cavallo malato" (Firenze, Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti), un dipinto in cui risaltano le sue qualità di sensibile pittore animalista, rendendo con finezza l’atmosfera carica di dubbi che emana dai due mandriani chini sul cavallo accosciato, immersi nello scenario naturale di una Maremma incontaminata.

Fu nominato professore dell’Accademia di belle arti di Bologna. Intorno agli anni novanta, in un cromatismo più delicato, ritrasse ancora soggetti della Firenze ottocentesca e più tardi dipinse scene di genere. Negli ultimi tempi Panerai affrontò anche soggetti mitologici. Una collezione di suoi disegni fu donata dalla vedova Enrichetta al Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi. Morì a Parigi il 24 ottobre 1923.

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