Santa Caterina, olio su tela, fine ‘700 o più probabilmente primi ‘800, Scuola toscana.

La vicenda storica di Santa Caterina è molto frammentata e rimangono a nostra disposizione solo pochi dati sicuri. La tradizione colloca la santa nel IV secolo d.C, all’inizio dell’Alto Medioevo e si porta fosse molto bella, erudita in tutte le arti e le scienze in quanto figlia di un re, Costo. Dopo la conversione al cristianesimo, Caterina ricevette in sogno Cristo, con il quale s’unì in un matrimonio mistico, rifiutando così ogni altro pretendente. 

Si racconta poi che a soli diciotto anni cercò di convertire con argomentazioni filosofiche l’imperatore Massenzio o Massimiliano, il quale tentava di sedurla e prenderla come moglie. L’imperatore tentò di ribattere alle argomentazioni avanzate da Caterina convocando quindici o cinquanta filosofi, i quali non riuscendo a smentire la verità cristiana espressa da Caterina furono uccisi dall’imperatore. Anche la stessa Caterina fu condannata a morte e si decise di procedere tramite quattro ruote provviste di punte. Tuttavia, la santa si salvò grazie all’intervento di un angelo che spezzò lo strumento di supplizio. Ciononostante, l’imperatore, deciso nel suo intento, la fece decapitare e gli angeli trasportarono il suo corpo sul monte Sinai. 

Questa legenda giustifica la sua rappresentazione iconografica tramite attributi quali, la ruota chiodata, la spada, la corona in riferimento al suo sangue reale, la palma del martirio, l’anello e il libro, emblema di sapienza.

Questi sono infatti presenti nell’opera da noi presentata.

É la santa patrona degli eruditi e degli studenti ed è per questo raffigurata circondata dai simboli della cultura, libri aperti, strumenti matematici, globi terrestri, sebbene sia altrettanto frequente la raffigurazione del suo matrimonio mistico con Cristo.

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