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Scheda articolo 377908
Autore : Charles Landelle
Processione alla Madonna - Charles Landelle 
Epoca : Seconda metà dell'Ottocento

Il suggestivo dipinto realizzato da Charles Landelle manifesta una scena di devozione intitolata “Processione alla Madonna”. La composizione cattura l’essenza di una celebrazione religiosa, con cinque figure femminili in giovane età che si trovano nei pressi della statua della Madonna, trasmettendo un’atmosfera di profonda spiritualità.

Al centro si erge una figura femminile, vestita con i colori simbolici associati a Maria. Indossa sul capo un foulard rosso, che simboleggia l’anima terrena della Madonna, e una gonna blu che evoca la sua natura divina. La scelta di queste tonalità accentua la dualità della figura della Vergine, rivelando la sua connessione sia con la sfera terrena che con quella celeste.

La medesima ragazza, con profonda devozione, offre dei gigli bianchi alla statua della Madonna, un fiore che viene comunemente associato alla Vergine in quanto simbolo di purezza e castità.

L’autore, con la sua abilità artistica, ha catturato non solo la bellezza visiva della processione ma anche l’atmosfera emotiva e il fervore religioso che permeano l’opera. Il dipinto si configura come un’ode alla fede e alla devozione, celebrando la figura di Maria attraverso il linguaggio ricco e simbolico dell’arte dell’Ottocento.

Nato a Laval nel 1821, Charles Zacharie Landelle crebbe in una modesta famiglia, poiché suo padre lavorava come impiegato nella Prefettura della città. Nel 1827, quando Landelle aveva appena sei anni, la famiglia si trasferì a Parigi, a seguito di un trasferimento del padre.

A sedici anni venne ammesso alla scuola di Belle Arti di Parigi dove acquisì una solida base tecnica e sviluppò il suo notevole talento. Le sue opere, che includevano ritratti e temi religiosi, ottennero presto il favore del pubblico.

Il suo debutto al Salon avvenne nel 1841 con un autoritratto che attirò l’attenzione del re Luigi Filippo. Landelle fu premiato con una medaglia e i critici cominciarono a riconoscerne il valore. La sua pittura rifletteva perfettamente i gusti dell’epoca, ben accolta sia dalla borghesia che dagli ambienti aristocratici. A differenza delle audaci avanguardie impressioniste e post-impressioniste, la sua arte manteneva una distanza da tali innovazioni, consolidandosi e sedimentandosi nei canoni estetici dell’epoca.

Anche Napoleone III fu un ammiratore fervente delle opere di Landelle, tanto da acquistare nel 1852 le due tele delle “Beatitudini” e donarle alla città natale di Laval. Nel 1848, il Municipio di Parigi si unì al riconoscimento artistico, acquistando un dipinto di Landelle raffigurante Santa Cecilia, ora conservato nella chiesa di Saint-Nicolas-des-Champs. Nel 1855, l’imperatore stesso conferì all’artista la Legion d’Onore per il quadro intitolato “Il riposo della Vergine”, successivamente acquistato da Napoleone III.

Questo gesto segnò la definitiva consacrazione e la fortuna di Landelle, trasformandolo nel ritrattista di talento per l’alta società. I musei, le chiese prestigiose come Saint-Sulpice e Saint-Germain-l’Auxerrois, gli edifici pubblici e persino il palazzo di stato, come l’Eliseo (di cui decorò il salone nel 1859), arricchirono le loro sale con le maestose composizioni dell’artista. In questo periodo, Landelle realizzò anche ritratti celebri, tra cui quelli di Alfred de Musset (custodito alla reggia di Versailles) e di Mounet-Sully (oggi esposto al Museo delle Arti di Fécamp).

Morì a 87 anni, senza discendenti, in una cittadina nei pressi di Parigi.

L'opera misura circa 65 cm H e 80 cm L con cornice. 

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